Venerdì 10 maggio, poco prima delle ore 13, c’è stato il mio incontro con Papa Francesco. Assieme a me c’erano altri sei Vescovi del Piemonte. Gli altri dieci si sono incontrati con lui lunedì 7 maggio.
L’incontro è avvenuto nell’ambito della visita che i Vescovi sono tenuti a compiere ogni cinque-sei anni, secondo un calendario stabilito dalla Santa Sede, a Roma. La visita comporta l’incontro col Papa, con i Dicasteri della Santa Sede (almeno quelli la cui azione ha maggiore incidenza nell’impegno pastorale delle Diocesi) e il pellegrinaggio alle Basiliche di S. Pietro e di S. Paolo.
L’incontro con Papa Francesco è stato breve, ma intenso e molto cordiale. Ho notato in lui una persona che mostra di essere guidato da una profonda fede e che si presenta con una forte carica di umanità.
Dopo il saluto personale, che mi ha subito messo a mio agio, ci siamo seduti in cerchio attorno a lui e, dopo avergli presentato, sinteticamente, la situazione pastorale delle nostre Diocesi, si è aperto un dialogo schietto e familiare, attraverso il quale Papa Francesco ci ha confermati nella fede e ci ha stimolati a continuare con generosità il nostro servizio pastorale.
In particolare il Papa ha raccomandato a noi, Vescovi del Piemonte, una grande attenzione ai rapporti con le persone, in primo luogo con i sacerdoti. Ha insistito molto sull’importanza della pastorale familiare, che deve essere rivolta a tutte le famiglie, in modo speciale a quelle segnate da situazioni difficili materialmente e moralmente. Ha chiesto di ricordare agli sposi la loro grande vocazione ad essere collaboratori di Dio nel trasmettere la vita.
Abbiamo riflettuto insieme sui giovani. Essi, per il Papa, hanno bisogno di sentirsi valorizzati, tenuti in considerazione. Ad una domanda specifica sulla cura pastorale degli adolescenti che hanno ricevuto il sacramento della confermazione e che corrono il grande rischio di allontanarsi dalla comunità cristiana, ha risposto indicando nel loro coinvolgimento al servizio dei bisognosi e nella testimonianza personale e di gruppo, soprattutto nei confronti dei coetanei, una via fruttuosa da seguire, per suscitare il loro impegno a continuare il cammino di vita cristiana. Naturalmente, nel vivere tali esperienze, devono essere accompagnati da educatori esperti e generosi, in primo luogo dal sacerdote.
Si è riflettuto sulla scarsità del clero, realtà che affligge le nostre comunità. Ad essa si deve rispondere con una più qualificata pastorale giovanile e vocazionale e anche con la collaborazione di sacerdoti provenienti da diocesi dove sono più numerosi.
Si è parlato anche delle difficoltà economiche del momento, alle quali il Papa ha esortato a porre attenzione, perché il sostegno spirituale e quello sociale camminano insieme.
Come i confratelli che sono stati da lui lunedì 7, così anche noi del secondo gruppo, l’abbiamo invitato a fare visita al Piemonte, la terra da cui provengono i suoi antenati. Al riguardo io gli ho consegnato copia dell’atto di nascita e di battesimo della nonna paterna nata a Piana Crixia. Speriamo che possa accogliere la nostra richiesta.
La preghiera e la benedizione che Papa Francesco ha invocato su di noi e sulle nostre parrocchie, città e paesi, ha suggellato una visita che, come ha detto l’arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta, ci ha fatto sperimentare un clima di famiglia, grazie alla semplicità e alla cordialità che ci hanno fatto sentire bene con lui.
Mentre lo salutavo, al momento del congedo, gli ho chiesto un invito da trasmettere ai cresimandi che incontro numerosi nel periodo pasquale per la celebrazione del sacramento della Confermazione. Mi ha detto di ricordare loro che la vita è un dono meraviglioso, da impegnare bene nell’apertura gioiosa a Gesù Cristo e ai propri simili.
+ Pier Giorgio Micchiardi
Vescovo
Nella foto
Da sinistra mons. Franco Giulio Brambilla (Novara), mons. Gabriele Mana (Biella), mons. Enrico Masseroni (arcivescovo di Vercelli), Papa Francesco, mons. Pier Giorgio Micchiardi (Acqui), mons. Francesco Ravinale (Asti), mons. Alceste Catella (Casale M.to), mons. Edoardo Aldo Cerrato (Ivrea).